di Andrea Samueli
I primi manufatti in vetro risalgono al III millennio a.C. e provengono dall’area della Mesopotamia.
Con il vetro si realizzavano una grande quantità di oggetti: bracciali, collane, diademi, anelli, ciondoli, vasi di varie forme e dimensioni.
Le tecniche di produzione del vetro erano sostanzialmente due: in un caso si utilizzavano appositi stampi nei quali veniva colato vetro fuso; nel secondo si ricorreva all’impiego di un’anima in argilla, avente la forma dell’oggetto da realizzare, sulla quale si modellava poi la pasta di vetro ancora calda (si veda il filmato sotto).
La soffiatura permise la realizzazione di vetri molto più sottili e privi di imperfezioni.
A partire dall’epoca Augustea fecero la loro comparsa anche i primi vetri per finestre, spessi e non trasparenti, ottenuti con il metodo della colatura; da lastre di vetro colorato si ottenevano anche le tessere usate per i mosaici. Furono i Romani, nel corso del I secolo a.C., ad inventare la tecnica della soffiatura, tutt’oggi utilizzata. La pasta vitrea (bolo), una volta scaldata, veniva applicata ad un lungo e sottile tubo di ferro nel quale l’artigiano soffiava per dare alla pasta la forma desiderata. A volte, per semplificare e velocizzare la produzione il bolo veniva soffiata direttamente all’interno di stampi. La decorazione dell’oggetto veniva poi realizzata con appositi strumenti, quali pinze o cesoie.
Filmato relativo alla tecnica con nucleo interno :
Filmato relativo alla tecnica con soffiatura e stampo :
officina del vetraio - vasetto egiziano con anse - vasetto blu egiziano - collana romana - pisside romana - vaso con gladiatore - vaso Portland - Grande Cameo di Francia
Immagini tratte da:
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