di Germana Sorrentino
79 d.C.
Ma quanti conoscono la storia degli scavi archeologici??? Ripercorriamola insieme!!! Tutti conoscono l’antica città romana di Pompei sepolta durante l’eruzione del Vesuvio nel
Ma quanti conoscono la storia degli scavi archeologici??? Ripercorriamola insieme!!! Tutti conoscono l’antica città romana di Pompei sepolta durante l’eruzione del Vesuvio nel
Il primo intervento di scavo che ha interessato l’area di Pompei risale all’imperatore Alessandro Severo; la cittadina prese il nome di Civitas, ed in seguito Civile. Purtroppo questo scavo non raggiunse un buon risultato a causa della fitta coltre di ceneri e lapilli.
Tra il 1594 ed il 1600, durante la costruzione di un canale che oltrepassava le colline di Pompei per portare l’acqua del fiume Sarno sino a Torre Annunziata, furono rinvenuti numerose monete e resti di edifici: non fu compreso, tuttavia, che si trattava dell'antica città romana, e dopo il terremoto del 1631 tutto fu nuovamente abbandonato.
Durante di scavi di questo primo periodo, dopo l'esplorazione e la raccolta di reperti, le costruzioni venivano nuovamente sepolte e le modalità d'indagine erano molto approssimative.
I veri e propri scavi iniziarono nel 1738 per ordine di Carlo di Borbone, re delle Due Sicilie. Si iniziò a scavare in modo discontinuo e in punti diversi dell'area, che solo dopo qualche anno fu identificata come Pompei. Furono così riportati alla luce parte della necropoli fuori porta Ercolano, il tempio di Iside e parte del quartiere dei teatri.
I veri e propri scavi iniziarono nel 1738 per ordine di Carlo di Borbone, re delle Due Sicilie. Si iniziò a scavare in modo discontinuo e in punti diversi dell'area, che solo dopo qualche anno fu identificata come Pompei. Furono così riportati alla luce parte della necropoli fuori porta Ercolano, il tempio di Iside e parte del quartiere dei teatri.
Il periodo di occupazione francese, all'inizio del 1800, vide un incremento degli scavi, che venne poi spegnendosi con il ritorno dei Borbone. Si lavorò nella zona dell'anfiteatro e del Foro e ancora in quella di porta Ercolano e dei teatri. Grande importanza suscitò la scoperta della casa del Fauno, con il grande mosaico raffigurante la battaglia di Alessandro.
Dopo l'unità d'Italia (1861) la direzione degli scavi fu affidata a Giuseppe Fiorelli e con lui si ebbe una svolta nel metodo di lavoro. Si cercò di procedere in modo sistematico, di tenere resoconti di scavo più dettagliati, di lasciare sul posto i dipinti (precedentemente venivano staccati e portati al museo di Napoli). Fu introdotto anche il metodo dei calchi in gesso, che consentì di recuperare l'immagine delle vittime dell'eruzione.
Si giunge così al lungo periodo (1924 - 1961) segnato da Amedeo Maiuri. Nella sua attività, oltre alla scoperta di edifici di grande prestigio (come la Villa dei Misteri) è da segnalare l'inizio dell'esplorazione degli strati sottostanti al livello del 79 d.C., alla ricerca delle fasi più antiche di Pompei.
Un grave colpo fu dato dal terremoto dell'Irpinia del 1980 che provocò notevoli danni alle rovine, rendendo necessaria una totale opera di riassetto. Nel 1995 partì l'opera di documentazione di tutto il patrimonio architettonico, analizzando ogni singolo monumento e nel 1997 l'area archeologica di Pompei, insieme a quella di Ercolano ed Oplonti, entrò a far parte della lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.
Oggi, a causa di mancanza di fondi economici e di pochi restauri, alcune strutture hanno subito danni o crolli, soprattutto a seguito di avverse condizione meteo: la Schola Armatorum crolla il 6 novembre 2010, , circa un mese dopo, invece, un muro del viridario della casa del Moralista; altri crolli, agli inizi del 2014, interessarono per lo più strutture murarie o pezzi di intonaco, al tempio di Giove, al tempio di Venere e nei pressi della necropoli di Porta Nocera. Per far fronte all'emergenza l'Unione Europea stanziò 105 milioni di euro per il totale restauro del sito, i lavori cominciarono nel 2012 sotto il nome di "Grande Progetto Pompei".
A partire dal 1967 l'attività di scavo si è progressivamente ridotta, ritenendo opportuno concentrare le poche risorse disponibili sul restauro e sulla manutenzione degli edifici già portati alla luce.
Oggi, a causa di mancanza di fondi economici e di pochi restauri, alcune strutture hanno subito danni o crolli, soprattutto a seguito di avverse condizione meteo: la Schola Armatorum crolla il 6 novembre 2010, , circa un mese dopo, invece, un muro del viridario della casa del Moralista; altri crolli, agli inizi del 2014, interessarono per lo più strutture murarie o pezzi di intonaco, al tempio di Giove, al tempio di Venere e nei pressi della necropoli di Porta Nocera. Per far fronte all'emergenza l'Unione Europea stanziò 105 milioni di euro per il totale restauro del sito, i lavori cominciarono nel 2012 sotto il nome di "Grande Progetto Pompei".
A partire dal 1967 l'attività di scavo si è progressivamente ridotta, ritenendo opportuno concentrare le poche risorse disponibili sul restauro e sulla manutenzione degli edifici già portati alla luce.